La tecnica con la quale venivano costruiti gli archi prima dei primi studi su conciin assenza di attrito elaborati da "de La Hire" (1640), si fondava su regole geometriche che in funzione dell'altezza e della luce dell'arco, dimensionavano lo spessore dei piedritti.
L'arco in questione appartiene ad una chiesa francescana situata in Mentana (RM) costruita in più fasi dal 1611 fino al 19° sec. , quindi ricca di aggiunte e demolizioni.
Proprio la demolizione delle strutture conventuali annesse sono le cause del dissesto in questione e non meno importante, il totale abbandono e il conseguente stato di degrado in cui si è lasciato questo "Bene storico-artistico". La lettura visiva delle lesioni, sia su elementi strutturali e non strutturali, può ricondurci alla direzione e al tipo di spostamento indotto dal dissesto. La trazione è l'unica vera responsabile dello sviluppo delle lesioni e dell'intero quadro fessurativo .
Le lesioni evidenziate sono dovute ad un incremento delle spinte sulla spalla sx dell'arco, successivamente alla demolizione del muro che lo conteneva, modificando cosi la condizione di vincolo (incastro) che ovviamente reagiva alle spinte.
Le lesioni sulla tamponatura intonacata dell'arco, mostrano l'appartenenza di questa superficie ad un'ala interna del convento.
Ancora, l'ispezione visiva delle lesioni e la conoscenza dei materiali utilizzati risulta indispensabile per comprendere le eventuali discontinuità e quindi il diverso grado di vincolo esistente tra le parti costruttive.
Se non fossero visibili i diversi materiali utilizzati, sarebbe proprio la lesione e la sua direzione verticale sulla tamponatura dell'arco, ad indicarci come queste opere seppur appartenenti allo stesso elemento strutturale, sono state eseguite in momenti temporali diversi. Testualmente nel libro "Lesioni degli edifici" a cura di Romolo di Francesco: .."la possibilità di sviluppo di cedimenti ... omissis ... induce la struttura alla ricerca di una nuova forma di equilibrio e stabilità che si traduce sempre in due condizioni sostanziali:
1) Lo sviluppo delle lesioni, volte alla liberazione di energia di deformazione accumulata, per superamento localizzato della resistenza del materiale.
2) Il trasferimento degli stati di coazione.. tende a sollecitare porzioni strutturali adiacenti e non direttamente coinvolte nel dissesto statico.."
Ancora..."uno stato di coazione elastica risulta essere una condizione di stress, dovuta all'azione di uno stato di sforzo interno, che sollecita un solido elastico anche in assenza di sollecitazioni esterne, sollecitazioni che possono prendere origine da deformazioni impedite, cedimenti di vincoli ed azioni termiche..."
Matteo Ruggeri (esperto di I livello)
Via della Fontana n. 34
Mentana (RM) - 00013