In un precedente articolo è stata sommariamente descritta l'analisi dei dissesti statici afferenti un edificio residenziale, la cui ipotesi di lavoro è stata basata sugli effetti indotti da una frana.
Tali ipotesi sono state suffragate dapprima dallo studio del quadro fessurativo e successivamente dall'analisi geomorfologica dell'area.
A seguire, al fine di poter studiare un intervento risolutivo, sono state eseguite indagini geofisiche tramite due stendimenti di sismica a rifrazione energizzate in onde di P.
In particolare, tramite i due stendimenti lunghi circa 34.5 metri e profondità d'indagine sino a 5-7 metri (ritenuta sufficiente in base alle evidenze geomorfologiche e morfometriche), si è arrivati a stabilire gli spessori dei terreni in frana e l'andamento del contatto di questi ultimi con il substrato costituito da piroclastiti del Pleistocene medio.
Dalla ricostruzione grafica del contatto edificio-terreno della prima sezione X-X si vede facilmente che l’edificio con il suo seminterrato va a fondare interamente sul substrato, mentre nella sezione Y-Y questo non avviene per la mancanza del seminterrato stesso, andando pertanto a determinare quella instabilità per l’edificio tale da determinare il danneggiamento dell’edificio.
Le sezioni inoltre sono servite per valutare la tipologia degli interventi di consolidamento da effettuare e quantificare l’entità degli interventi con maggior dettaglio, in maniera tale da ottimizzare la spesa ed avere anche una prima stima dei costi da sostenere per la soluzione.
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